Il nuovo decreto del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) sui Certificati Bianchi (TEE) che dovrà essere approvato d’intesa con la Conferenza Unificata e l’ARERA, prevede una significativa riduzione degli obblighi di risparmio energetico per il 2020, la cui scadenza per l’assolvimento è prevista il 31 maggio 2021, dimezzando i target (rispetto a quelli fissati inizialmente) a 1,27 milioni di TEE per l’elettrico e a 1,57 milioni di TEE per il gas.
Inoltre la bozza stabilisce gli obiettivi quantitativi annui di efficienza energetica da conseguire nel periodo 2021-2024 (rispettivamente per l’elettrico e il gas): 0,45 milioni-0,55 milioni di TEE nel 2021; 0,72 milioni-0,89 milioni di TEE nel 2022; 0,97 milioni-1,2 milioni di TEE nel 2023; 0,98 milioni-1,22 milioni di TEE nel 2024.
Tra le altre principali novità apportate vi sono:
-la facoltà per il MiTE di aggiornare gli obiettivi di risparmio energetico per garantire un equilibrio tra domanda e offerta, una volta accertato che la quantità dei titoli emessi e di quelli di cui è prevista l’emissione non è coerente con gli obblighi 2021-2024 del decreto.
-l’introduzione di un nuovo sistema di incentivazione mediante procedure di aste al ribasso, a cui possono accedere i soggetti che sostengono l’investimento per la realizzazione del progetto di efficienza energetica.
Tali aste adottano il criterio pay as bid e hanno ad oggetto il valore economico del TEP risparmiato (1 TEE equivale a 1 TEP, ossia al risparmio di 1 Tonnellata Equivalente di Petrolio), il quale rimane “costante per il periodo di incentivazione specificato nel bando d’asta gestito dal GSE” e “tiene conto del contributo tariffario vigente al momento dell’emissione del bando d’asta”. L’incentivo annuo riconosciuto “è pari al prodotto tra il valore economico aggiudicato in fase di asta ed i risparmi energetici addizionali riconosciuti”.
-la determinazione di un valore minimo (floor) al contributo tariffario, a copertura dei costi sostenuti dai distributori soggetti agli obblighi di risparmio energetico, e non più soltanto un tetto massimo (cap), finora fissato dall’ARERA in 250 €. Cap e floor devono essere stabiliti “in modo da favorire il finanziamento di nuovi progetti e mantenere il rispetto di criteri di efficienza nella definizione degli oneri e quindi dei costi del sistema”.
-gli interventi per l’emergenza sanitaria: per tutte le rendicontazioni non standard, il soggetto proponente di un progetto di efficienza energetica può presentare “un’ulteriore richiesta di rendicontazione avente un periodo di monitoraggio pari ai giorni rientranti nel periodo di emergenza”. Se i TEE derivanti dall’ulteriore rendicontazione sono superiori a quelli rendicontati durante il periodo emergenziale, “il GSE riconosce esclusivamente i titoli di efficienza energetica eccedenti”.
-il monitoraggio da parte del GSE dell’impatto dei costi del meccanismo dei TEE sulla competitività degli energivori esposti alla concorrenza internazionale, al fine di favorire la promozione e l’adozione da parte del MiTE di misure volte a contenere il più possibile tale impatto.
Necessità di una rapida emanazione del decreto per limitare gli effetti di un’eccessiva volatilità dei prezzi dei TEE
Questo provvedimento, se approvato, potrebbe contribuire a sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare nel meccanismo dei TEE, che ha visto un’impennata dei prezzi, anche a causa della carente liquidità del mercato dovuta all’attuale emergenza sanitaria.
L’escalation del valore dei titoli, che danneggia il sistema, potrebbe essere dovuta a tre fattori: periodo prolungato di incertezza dovuto alle carenze normative; scarso coordinamento tra volumi attesi di domanda (soggetti obbligati) e di offerta (soggetti volontari) di TEE; aspettativa di un’ulteriore riduzione dell’offerta di TEE, sia per effetto delle modifiche nelle modalità di quantificazione ed emissione, sia per l’aumento dei costi sottesi alle future iniziative di efficienza energetica.
La perdurante scarsità di TEE e la compressione delle tempistiche dell’assolvimento dell’obbligo 2020, per effetto del DL Rilancio n.34/2020, hanno prodotto un disallineamento tra domanda e offerta che ha avuto pesanti ripercussioni sul settore della distribuzione elettrica e del gas in Italia, in particolare sui soggetti obbligati agli obiettivi di risparmio energetico, i quali stanno accumulando ingenti perdite economiche a seguito dei maggiori costi sostenuti e non recuperabili.
I distributori, infatti, nel tentativo di assolvere all’obbligo assegnato per il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica, stanno acquistando TEE ad un prezzo passato in poche sessioni da un minimo di 260 €/TEE a un massimo di oltre 293 €/TEE (ben al di sopra del cap costituito dal contributo tariffario di 250 €/TEE fissato dall’ARERA) e se l’attuale andamento del mercato dovesse permanere, come probabile, a breve i prezzi supereranno i 300 €/TEE, rendendo di fatto la situazione insostenibile.