Il Fondo nazionale si configura come strumento utile a raggiungere gli obiettivi al 2030 favorendo nuovi investimenti.
Il giudizio sintetico sull’avvio del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, emerso dal convegno Federesco e FIRE, è che si tratti di uno strumento importante per contribuire a promuovere un uso più razionale dell’energia, utile a raggiungere gli obiettivi in materia al 2030.
Il fondo è stato predisposto per fornire imprese, ESCO ed amministrazioni pubbliche, di uno strumento in grado di facilitare gli investimenti su applicazioni di efficientamento energetico degli edifici, dei processi industriali, delle reti di teleriscaldamento, degli impianto termici e dei sistemi di illuminazione pubblica.
La dotazione totale del fondo ammonta a 185 milioni di euro, che nel 2020 aumenteranno fino a 310 milioni per aumentare ulteriormente nel corso degli anni successivi. La dotazione è così suddivisa:
- 70% per finanziamenti a tasso agevolato;
- 30% a fondo di garanzia.
Ricorrere a fondi rotativi consente di promuovere gli investimenti, favorendo la movimentazione di capitali privati mediante finanziamento tramite terzi.
Dario di Santo, direttore FIRE, è intervenuto durante il convegno sottolineando come il fondo possa ridurre il costo di accesso al credito aumentando l’effetto leva degli investitori; in particolare la FIRE sta attualmente sviluppando per l’Italia il modello ESI Europe per le PMI: il modello si basa su un contratto standard a risparmio energetico garantito coperto da un pacchetto assicurativo con validazione di parte terza dei progetti.
credits: www.orizzontenergia.it